I Game plan di Boetti!!!!!!




Alighiero Boetti, Mappe, 1971-73, arazzo, 230x380 cm



Un’ottima occasione per conoscere un grande artista italiano che ha riscosso un grande consenso all’estero e, soprattutto, che è riuscito a rivolgere al mondo contemporaneo uno sguardo curioso e originale è studiare l'opera di Boetti. Partendo dal movimento della cosiddetta Arte Povera l'artista ha trovato un proprio percorso artistico molto personale e originale, che lo ha reso noto a livello internazionale. Le produzioni più spettacolari sono le Mappe (i Game Plan, ovvero la mappa del gioco geopolitico) fatte realizzare dall’artista in Afghanistan e Pakistan dalle ricamatrici locali: specie di planisferi politici che Boetti ha riproposto nel corso degli anni quasi a testimoniare i mutamenti del mondo. Nel marzo 1971 Boetti si reca per la prima volta in Afghanistan, dove fino all'occupazione sovietica nel dicembre 1979 tornerà all'incirca due volte l'anno. Egli commissiona alle donne afghane diversi tipi di manufatti, opere da lui disegnate e ricamate secondo la tradizione locale. Con il primo lavoro della serie "Mappa" (1971-1973), un planisfero politico in cui ciascun territorio viene ricamato con i colori e i simboli della bandiera di appartenenza, Boetti utilizza "ciò che nella realtà già esiste, ma per la prima volta attraverso un meccanismo che differenzia i soggetti coinvolti nel progetto (l'artista) e nell'esecuzione (le afghane)".

Nel 1974 Boetti dirà: "il lavoro della Mappa ricamata è per me il massimo della bellezza. Per quel lavoro io non ho fatto niente, non ho scelto niente, nel senso che: il mondo è fatto com'è e non l'ho disegnato io, le bandiere sono quelle che sono e non le ho disegnate io, insomma non ho fatto niente assolutamente; quando emerge l'idea base, il concetto, tutto il resto non è da scegliere". 

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